sabato 2 novembre 2019

Masanielli usa e getta (QED)

L'ottimo Vladimiro Giacchè  ha coniato un acronimo eloquente dell'ingrato esito di chi cerca di valutare e mettere in prospettiva gli eventi politico-economici che si susseguono: VLAD (Ve Lo Avevo Detto).

L'associazione iconografica all'acronimo è pavloviana, mea culpa

Appresso

Una manovra finanziaria draconiana e punitiva (per "ladri di futuro che hanno vissuto al di sopra delle loro possibilità") nemmeno concepibile dal boia designato nel 2011 alla "sobria" macellazione del nostro Paese è in procinto di essere approvata con il beneplacito degli "onesti".

In contemporanea una commissione liberticida che si arroga arbitrariamente il diritto di attribuzione verbale del bene e del male utilizzando il grimaldello del "hate speech" in palese conflitto con l'art. 21 della nostra Costituzione è stata approvata in troppo larga maggioranza da un parlamento che è ben lungi dal rappresentare degnamente il popolo italico.

Purtroppo, e non ci voleva molto per capire come sarebbe andata, già all'indomani delle elezioni del 2018 avevo preconizzato e scritto con una certa esattezza la direzione ove volgeva il soggetto politico vincitore delle stesse; nel mentre per fortuna, in poco tempo una massa critica a livello elettorale ha cominciato (anche se troppo tardi) a smaltire la sbronza e i postumi della "honestà" prendendo coscienza della etero-direzione, cialtronaggine ed incompetenza come basilari contrassegni di un "movimento" che già un decennio fa, all'atto della sua fondazione aveva un posto ben definito nella storia, (non esattamente profumato).

Dopo le elezioni europee e in Umbria in un "Paese normale" (entità della quale purtroppo dubito l'esistenza su tutto il terracqueo globo) le elezioni dovrebbero essere un urgentissimo atto dovuto (vedasi Boris Johnson in Gran Bretagna al momento in cui scrivo), ma riguardo all'argomento elezioni anticipate mi fermo qui.

Cui prodest? Come già scritto i veri vincitori sono stati coloro che assieme ai Masanielli tanto onesti hanno ora il comando di un Governo solo formalmente legittimo che continua nella stessa direzione distruttiva dei suoi precursori prima dell'intervallo giallo-verde di un anno e mezzo, mascherando il "mancato" aumento dell'IVA con tasse e balzelli draconiani, criminalizzando i titolari autoctoni di partite IVA e trattandoli da evasori fiscali a prescindere (quelli allogeni sono liberi di evadere, non siamo razzisti, su) , imponendo patrimoniali a strascico, giustificandosi con soluzioni "green" utili per creare nuove imposte irricevibili comunque.
I "beneficiari" di cui sopra, sempre grazie al "favoreggiamento" (nella sua accezione moralmente più dispregiativa) dei Masanielli che con le loro "buone intenzioni" continuano indomitamente il loro compito del lastricare le vie dell'inferno, stanno anche falcidiando la libertà d'espressione sfruttando una superstite dell'olocausto e condannando tutto ciò che è contro i (a loro discrezione) "buoni sentimenti", il politicamente corretto come unico filtro verbale. Siamo all'assurdo, siamo oltre il processo alle intenzioni, qui siamo al  processo ai sentimenti e agli istinti e, perché no? magari ai riflessi condizionati; forse costoro vorrebbero appendere a testa in giù anche il "fascistissimo" cane di Pavlov?

Stiamo assistendo in contemporanea alla disgregazione dell'UE e proprio in un frangente di tal guisa, propizio per seri ripensamenti e rivalutazioni su questo ircocervo genocida e anti-umano (vedasi Grecia) abbiamo un Governo sempre più prono ai voleri dell'immonda bestia giuridica sovranazionale ferita a morte dai paradossi che essa stessa ha generato.

Ed infine, un soggetto politico creato ad hoc per direzionare il dissenso in un binario morto ideato da soggetti che hanno prosperato con lo status quo che li ha arricchiti e continua a farlo (Grillo e Casaleggio) poteva realmente combattere il sistema o in realtà questo movimento serviva solo come cartina tornasole per far reagire il potere costituito di conseguenza in gattopardesca direzione?
Non servono posteri per l'ardua sentenza.


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