giovedì 11 gennaio 2018

Cigno nero? Neanche troppo, chi vivrà vedrà...

Chi dice che queste elezioni sono le più importanti del secolo dice semplicemente una sesquipedale cazzata. Semplicemente perché ci sarà meno del 50% degli aventi diritto al voto che eserciterà questo microscopico potere in quanto non rappresentato da alcuna forza politica in campo.

Preso atto di ciò, con ogni probabilità queste elezioni sveleranno i prodromi di quelle future, che probabilmente saranno posticipate dai diktat europei sino alla scadenza legislativa, magari a suon di Spread.

Questi prodromi faranno molta paura però ai burocrati equilibristi, già in difficoltà con il "famigerato" Gruppo di Visegrad (che indipendentemente dagli esiti della Brexit farà percepire la stessa agli euro-oligarchi come una passeggiatina), visto che con ogni probabilità la "estrema destra italiana" supererà la soglia di sbarramento, diventando in un contesto molto relativo comunque "massa critica" (non tanto per l'esito di queste elezioni quanto per quelle successive).
Quando la tanto vituperata "pancia" degli italiani che non possono permettersi la "testa intellettuale di esclusiva proprietà della sinistra" brontolerà a sufficienza, con ogni probabilità gli italici stessi si "abbasseranno" ai "brontolii", ben più rumorosi dell'addome rispetto al cervellotico ronzio impercettibile dei "pensieri profondi de sticazzi (ma'ddesinistra a prescindere)".

Cosa ha fatto la sinistra nell'ultimo decennio, a parte le Santorate, le Fabio Fazziate, il Popolo Viola e le uscite delle Guzzanti sisters ecc. a livello culturale?

Un po' di storia e contemporaneità (paragrafo facoltativo alla lettura)

Le voci ne del paragrafo precedente enunciano la "de sinistra" satira e comunicazione, roba che la "beata minchia" di Cetto la Qualunque risulta a confronto una fruttuosissima promessa.
Dove sono finiti quelli di un quindicennio prima, quelli di "Tango" e "Cuore" (ex inserti settimanali de "l'Unità"con una satira molto graffiante)?
La risposta è semplice: per quanto riguarda "Tango" Andrea Pazienza, immenso artista, è morto poco dopo l'uscita dei primi numeri, per quanto riguarda "Cuore" ricordo le feste nazionali a Montecchio Emilia dove vidi sbandierata la solidarietà a Sofri sentendomi sbruffare in faccia quanto un peto con lo stesso impeto e tanfo l'essenza della sinistra in divenire (eravamo già in mezzo a tangentopoli) per fortuna questo cancro finì presto, ricordo una via laterale a quella della festa dove un mio carissimo amico usava fornicare e praticare con la partner erotismo in auto, una via dal nome emblematico: "via dell'inferno".
Per fortuna di quella festa di merda è rimasta la sola mia memoria e quella di pochissimi altri, ma il feccioso materiale sessantottino che componeva le sue dirigenze nel frattempo aveva fatto un simpatico giornalone: "Avvenimenti" (leggi "Left" oggi, sì lo stesso giornale che santifica i "caschi bianchi" jihadisti in Siria assieme al fantomatico osservatorio dei diritti umani con sede a Coventry, formato da una sola persona che non mette piede in Siria da almeno 12 anni http://www.ossin.org/crisi-siria/1362-la-bufala-dellosservatorio-siriano-dei-diritti-umani); la stessa dirigenza degli allora quarantenni che a tutt'oggi infesta il panorama informativo, composto da personaggi che non si fanno certo cruccio di "lavorare" (che parola grossa) dopo i 60 anni e che anzi appoggiano la Fornero (se questi spocchiosi stafilococchi lavorassero in fornace o fonderia forse sarebbero meno entusiasti del post-pensionamento, che serve loro per la perpetuazione della spazzatura ideologica quale unica religione della quale sono mandatari).

La malafede (differenza fra istanze e circostanze)

Ciò che vorrei fosse evidente a chi legge è la differenza esiziale della scelta di Berlinguer quando si "inventò" l'"eurocomunismo" (glielo avevano inventato e già confezionato oltre Oceano il pacchetto al contessino di Sassari), principio che sanciva la precedenza della "circostanza" rispetto alla "istanza", cioè l'adattamento alle circostanze del soggetto politico in oggetto in precedenza allo scopo della essenza che doveva esserne finalità. La discrezionalità a seconda delle contingenze, senza curarsi dell'incoerenza di scopo primario onde raggiungere solo il sufficiente potere per mantenere scranni, posizioni di vantaggio e influenza. 
Per farla breve, adattarsi a come tira il vento in culo agli ideali originari e mantenere i culi al caldo in poltrona.
Una simile presa di posizione si può tradurre con un solo termine "tradimento"!

A tutti gli effetti c'è da riconoscere che per le "sinistre" il tutto è stata una strategia vincente, soprattutto alle ultime consultazioni elettorali dove l'affluenza totale è arrivata al 47%, demotivando alla politica una maggioranza di italiani. Complimenti. Dove pensate di andare sinistrati?
Grasso, Boldrini (Dio mio!), e tutto questo pantano monodimensionale (dove esiste solo il sopra e il sotto, ma c'è una sinistra che finge di esistere e si serve di una destra, in simulazione dimensionale, di una modalità spaziale che non esiste più da almeno 25 anni).
I sessantottini, ecco il vero capitale della "sinistra", la sua anima, i baby boomers nati troppo molto numerosi e purtroppo rimangono copiosamente presenti anche dopo i settanta anni suonati, tanto loro in pensione ci sono andati in tempo, ma per fortuna il tristo mietitore non accoglie istanze di privilegio e ha sempre evitato queste opzioni discriminatorie a memoria d'uomo per quanto concerne la terrena vita.

Ne consegue che alle prossime elezioni dopo queste, buona parte dell'elettorato di sinistra sarà trapassato (sperando che non faccia altri danni nell'aldilà), verissimo che circa il 70% dei millennials non ha intenzione di votare, quindi le condizioni ottimali per la "sinistra" sono già state "seminate", ma che mordente e ironia avrà Caterina Guzzanti che fa la coatta di "Casapaù" fra 5 anni? E la stopposa "satira" di Vauro o quella di Staino?

Non servirà nessuna "marcia su Roma", anche se la linea politica innescata dalle contingenze non sarà troppo diversa da quella di allora e non è certo un auspicio, ma una constatazione.

In attesa del nuovo "qualcosismo totalitario" in itinere (che comunque nonostante non lo auspichi mi fa molta meno paura del totalitarismo liberista e sessantottista dell'adesso).