mercoledì 29 gennaio 2020

Grillexotan, l'Italia sedata

All'indomani della giornata campale delle elezioni in Emilia Romagna, i cui esiti sono "purtroppo" noti non sono mancate le conferme alle mie analisi fatte precedentemente in questo blog.
Il "Purtroppo", nel paragrafo sopra volutamente virgolettato è una parola che in relazione all'esito elettorale contiene diverse incognite e considerazioni.

Innanzitutto una domanda retorica, alla luce di quanto scritto da due padri costituenti: cosa dovrebbe fare a questo punto un Presidente della Repubblica degno di tale carica di fronte a un Parlamento la cui maggioranza di seggi è occupata da un movimento evaporato nel nulla percentuale in meno di due anni?

«In un ordinamento democratico ci dev’essere corrispondenza continua fra la volontà degli elettori e quella degli eletti […] il nostro ordinamento conosce alcuni meccanismi volti a questo scopo, e [segnatamente] lo scioglimento anticipato delle Camere da parte del Presidente della Repubblica che dovrebbe essere pronunciato quando fosse constatata un’aperta frattura fra Parlamento e Paese».
Lelio Basso

«Sembra più consono all’indole di governo parlamentare considerare la presunzione di concordanza fra corpo elettorale e parlamentare (presunzione che sta alla base della podestà di quest’ultimo di determinare l’indirizzo politico generale dello stato, vincolante gli altri organi) non assoluta, ma relativa, subordinata cioè alla possibilità di un accertamento in ogni momento della sua reale fondatezza. E poiché ciò è ottenibile attraverso la consultazione del corpo elettorale, da effettuare con lo scioglimento anticipato delle camere o con il referendum, occorre affidare ad un organo indipendente dal parlamento un compito siffatto, diretto alla constatazione di eventuali disarmonie fra corpo elettorale e parlamento. Tale organo dovrebbe essere appunto il Capo dello Stato, ed a lui pertanto rimane affidata quella parte della funzione del governo consistente in una suprema sopraintendenza dell’attività degli altri organi costituzionali, non allo scopo di indirizzarla in un senso o nell’altro intervenendovi attivamente, bensì solo per compiere presso gli organi stessi un’opera di segnalazione delle eventuali gravi disarmonie che potessero rilevarsi rispetto al sentimento o alle esigenze espresse dal popolo, o per effettuare un appello al popolo stesso, attraverso l’impiego dell’istituto dello scioglimento anticipato, quando vi siano elementi tali da renderlo necessario o anche solo opportuno».
Costantino Mortati

È ormai evidente, se si ragiona in termini propriamente democratici, che l'ircocervo mutante figlio della Casaleggio Associati è giunto a fine corsa e la sua presenza in Parlamento è palesemente abusiva, ma essendo a questo punto ancor più  funzionale al partito politico che purtroppo (stavolta nessun virgolettato) con esso condivide l'esecutivo diverrà soggetto totalmente asservito ai rapporti di forza in essere, in piena continuità con i Governi non eletti che si susseguono da ormai quasi un decennio, facendosi complice degli scempi legislativi che il PD attuerà in fatto di immigrazione invasiva e asservimento acritico e compiacente ai diktat del totalitarismo sovranazionale essenza di questa Unione Europea.

I parlamentari del movimento, dopo le elezioni grazie alle quali sono approdati al Parlamento con le laute mensilità che spettano loro per la carica ricoperta si accorgono tutto d'un tratto quanto le istanze sino ad allora con tanto zelo sostenute possano tranquillamente essere aggirate e rimandate, se non addirittura rinnegate in vista di una continuità incrementale pecuniaria delle loro sostanze e una pensione assicurata a fine quinquennio; salta finalmente fuori il loro "tengo famiglia" pateticamente e ridicolmente malcelato, fatta salva qualche rarissima eccezione.

Ma ancor meglio va per Casaleggio Junior, che nel caso vada tutto secondo i propri desiderata è riuscito a mettere una lobby in Parlamento pagata direttamente dai contribuenti italiani anziché dalla propria azienda che comunque in concerto con il potere costituito potrà tutelare e incrementare i propri interessi a costo zero per un decennio. Esattamente come Berlusconi in precedenza, ma lui era cattivo.

Per fortuna queste elezioni hanno fatto di questa setta politico-aziendale lo stesso effetto del sole con la neve, tuttavia rimane uno zoccolo duro in questo movimento, lo si può osservare bene sui social, figuri che negano l'evidenza con puerili motivazioni che servono solo a convincere loro stessi di non essere stati buggerati gravemente e anzi peggio, complici di questo schifo di situazione nazionale.
Una via di mezzo tra Jonestown e la strage di Waco dove gli adepti in questo caso si stanno immolando con la Nazione intera a un pagliaccio e a un imprenditore ben più furbi di loro.

Per fortuna anche il loro organo di stampa sta sperimentando la durezza del vivere e la bellezza del mercato in uno stillicidio di cali di vendita da confortare un produttore di macchine da scrivere a inizio anni '90; già, quel giornale, diretto da un cronista giudiziario in estasi contemplativa ogniqualvolta un giudice sentenzi contro uno della Kasta, un "giornalista" che vive i processi sui quali scriverà i suoi sprezzanti articoli come un quotidiano pellegrinaggio a Medjugorje in attesa di una togata apparizione e l'inconfessabile incessante sogno di vedere il kattivone Berlusconi dietro le sbarre prima della sua dipartita.

Nel frattempo purtroppo c'è stato uno scempio istituzionale, riduzione del numero di parlamentari in una Nazione che è già ai minimi in fatto di rappresentanza; annullamento della prescrizione per dare ulteriori privilegi alla solita istituzione "indipendente" che ha devastato il nostro Paese nell'utimo trentennio e allungando a data da destinarsi i processi lasciando in stato di semi colpevolezza il tapino che sarà vittima di quella che comunque diverrà una vessazione giudiziaria; plastic e sugar tax per desertificare ulteriormente il nostro territorio da realtà industriali non paghi del disastro di ILVA.



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