giovedì 31 agosto 2017

Gli squadristi "antifa" e lo squadrismo antifascista in assenza di fascismo, ovvero gli orfani

"In Italia i fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti.", aforisma di Mino Maccari attribuito a Ennio Flaiano. 

L'aforisma di Maccari/Flaiano va però rivisitato in quanto la galassia "antifa" è diventata qualcosa di internazionale e puzza molto di Soros, ma su questo ci tornerò in seguito.

Gli "antifa" di cui parlerò in seguito sono quelli entusiasti del rogo di Primavalle e quelli che "uccidere un fascista non è reato".

Non permetto a nessuno di tacciarmi di fascismo, non per paure di apologie a me aliene, ma perchè chi lo fa come minimo si becca una querela, visto che il sottoscritto mai ebbe, e mai avrà legami con ciò.

Però (ebbene sì, parafrasando i radical chic, proprio come la loro citazione discriminatoria  "non sono razzista però") grazie a Beneduce e al "puzzone" da impiccare a testa in giù venne creato l'IRI che diede i suoi frutti più deliziosi a un quindicennio (il boom economico) dall'appesa di Piazzale Loreto del loro odiato (dagli antifa) , poi l'ENI, figlio della "fascistissima AGIP" (Mattei poté gestire con tempi contingentati alla propria vita evaporata in un incidente aereo nel 1962 ciò che gli angloamericani gli avevano dato come incarico: svendere l'ente AGIP a pezzi e bocconi esattamente come successe con il "dopo tangentopoli", Mattei era un patriota, fu anche partigiano, ma all'AGIP anche nel dopoguerra lavoravano maestranze e tecnici fascisti, non potendo certo gettare le loro competenze fortunatamente agì in modo corretto comprendendo appieno il valore strategico dell'Ente evitandone la svendita e tenendosi caro il competente personale anche se non in linea con le proprie idee, pragmatico; capì quale strada prendere pagando purtroppo il tutto carissimo); sempre nel ventennio ebbe luce la riforma scolastica di Giovanni Gentile che fino a "tangentopoli" garantì al nostro Paese un buon livello di istruzione e un altissimo "rating" per dirla come i semicolti e neolaureati che hanno assunto o assumeranno questo schifoso neologismo.

No, non vado certo a Predappio, ma a Benito va dato quel che di Benito è, in questo caso e già qui gli "antifa" dovrebbero chiedere scusa almeno alla Storia (che non conoscono), peccato che abbiamo a che fare, parlando di questa fauna da centro sociale, con dei minus habens che pagherebbero per menare a morte i loro "nemici" e magari istituire un nuovo "piazzale Loreto" per pura soddisfazione del loro vandalismo e delle loro omicide aspirazioni "liberatorie".

Ma lasciamo per un attimo gli "antifa" italioti e andiamo oltre Oceano (spero di non doverci mai andare fisicamente per alcun motivo in quelle schifose terre), dove gli "antifa" internazionali (esattamente come gli eurocomunisti del contessino Berlinguer) trovano una dimensione sovranazionale e si trasformano in "Snow flakes", fiocchi di neve anti buon senso con declinazioni LGBTUVWXYZ con un'altra dozzina di caratteri (magari cirillici per umiliare il "diddadore" Putin) per liberare le istanze sessuali anche nei confronti dei minerali o delle lattine di birra con un pansessualismo però politicamente corretto, per non offendere nessuno; nel frattempo furie iconoclaste devastano quel poco di storia che in un Continente relativamente giovane (ma anche no visto che è diventato nazione dopo un genocidio di 100 milioni di persone native) almeno donava a una icona la longevità di qualche secolo (statue divelte).
Una nemesi storica artificiale quale quella di "Black Lives Matter", dove gli stessi bianchi"progressisti" protestano a fianco dei neri "perseguitati" (e in realtà troppo raramente veramente integrati dopo oltre 300 anni di presenza sul territorio, 150  anni di affrancamento dalla schiavitù e almeno 50 anni dalla fine dell'apartheid USA), bianchi a fianco dei "gangsta" e dei "motherfukka"per recriminare non si sa bene cosa, ma i neri hanno intenzioni ben precise: esproprio a loro favore delle proprietà dei bianchi e ben volentieri omicidi nei loro confronti: 10 richieste ben precise http://ilblogdilameduck.blogspot.it/2017/08/bianchi-ecco-per-voi-10-richieste-da.html tanto per gradire e i pallidi progressisti da buoni Tafazzi si schierano con loro.

Bene, mi fermo qui, ma ciò che si evince da ogni interpretazione dell'antifascismo in assenza di fascismo è una fortissima propensione all'autolesionismo e all'autoeliminazione nel modo più masochista possibile di chiunque vi aderisca e di chiunque faccia parte del gruppo etnico o culturale di appartenenza del "Tafazzi" che si espone a tale pratica distruttiva.

In poche parole la peggior forma di misantropia compulsiva e psicotica è a mio modesto avviso l'antifascismo in assenza di fascismo, e questa è una assenza che stiamo pagando da oltre 72 anni e sono convinto che questi farebbero anche sedute spiritiche per risvegliare qualcosa da appendere in "piazzale Loreto", anche se per il momento basta loro evocare fantasmi.

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